Ci vorrebbe un’altra vita

aprile 29, 2015

La solitudine di una scelta

fatta in silenzio,

dando l’impressione

di conoscere la direzione.

Ma tutto quello che ti serve

è un’altra storia,

un’altra infanzia,

un’altra vita.

M.


Altrove

aprile 4, 2015

Rinascite

più simili a colpi di coda

di un pesce che cerca l’aria

sul legno umido

di un pontile al vento.

Quando per vivere

ha bisogno urgente

di Altrove.

M.

Alba a Palmarola. Ponza. Dal web.


Lasciatemi andare

marzo 30, 2015

Lasciatemi andare
non fate di un mio cruccio,
il vostro più grande dolore.

Lasciatemi andare,
non fate di una mia domanda
un peccato di infedeltà.

Lasciatemi andare,
non fate di una mia debolezza
l’occasione per essere eroi.

Lasciatemi andare,
sono un sacco vuoto.
Vi ho già dato
tutto quello che avevo.

M.

dal web


Marzo, 15

marzo 15, 2015

Vipere tra i capelli
e fogli d’oro impalpabili,
zucchero dai datteri
e turchese e delizie.

Unguenti a rimpinguar
di odori la pelle ambrata
d’una regina, colta
tra i gretti e le lingue sporche.

E oggi lo smacco,
piange slavato e disperato.
Oggi l’eleganza si dimena,
e mugula e regredisce.
Gli inetti,
vigliacchi e luridi,
le hanno ammazzato
l’amore.

M.

The Death of Cleopatra


Anima in salvo

marzo 14, 2015

Grazie, perché pensavo di avere quella malattia

delle anime condannate a scappare.

Grazie, perché pensavo non sarebbe più accaduto

che sarei voluta restare.

Grazie, che mi commuovo solo a pensarti,

grazie, che sento di aver toccato terra,

grazie, che mi fermo a riposare,

grazie, che la guerra è finita.

M.


Al Sole

marzo 14, 2015

Sbarra di luce sottile

guanti e rastrello, l’aria odora di salvia.

Un cesto di limoni, una camelia

su per le pareti gialle al Sole

una tazzina vuota,

col fondo di un caffè.

Due sorelle, il tenero impegno

in un religioso silenzio

di inizio primavera.

M.

Due ragazze di lettura in giardino, Renoir


Il terzo occhio

marzo 12, 2015

Come un sasso liscio

sul sentiero. Un altro,

un altro.

“Plommm, plommm, plommm”

silenzio. Un cinguettio

carne magra dentro una vestaglia.

Silenzio, che pare vuoto.

“Stuk, stuk, stuk”

legno contro sasso.

Fruscio dell’acqua,

seta contro pelle.

Anche quest’anno

il loto è fiorito.

M.

golden tattoo, web


Al paese

marzo 10, 2015

Una penna fredda, degli appunti,

un tavolaccio in legno,una candela smorza,

su un piattino d’ottone.

Alambicchi, pentolacce

piedi nudi in ciabatte di pelle

e una vestaglia.

Un vasetto in cotto, con dentro un fiore

sul davanzale della finestrella

in pietra. Quadrata.

Le strade ricurve, i sanpietrini tondi

il fumo dei camini e le comari per le vie.

Attorno, la valle, la pace

le case in faccia al Sole

e alle nuvole grosse.

E’ un verde umido

profuma di biscotti e di incenso

come le vecchie, la domenica mattina.

M.

Dal web, Poggetello (AQ)


Aspetto lento

marzo 9, 2015

Un passero che becca in giardino

fa la primavera senza saperlo,

e la carrucola che aspetta i mattoni

si ristora al Sole debole

che pare una lucertola.

I cantieri sono vuoti

tra gli scheletri dei palazzi

vola la brezza salata del mattino.

E’ ora di svegliarsi,

i gabbiani passano sopra i tetti

verso il mare, il caprifoglio

si prepara ad esplodere,

il gatto stanco della notte

si acciambella per dormire.

M.

dal web


Diaframma

marzo 8, 2015

Vi racconto la storia

di una donna bambina

che aveva dieci anni

e pianse lacrime e colpe

e non seppe come nasconderlo

quel sangue amaro tra le cosce.

Vi racconto del suo segreto

e di quanto fosse abominevole

essere sempre la più alta,

la più muta, la più donna

che veniva voglia di nascondersi

tra le altre, ma era troppo l’ingombro.

Vi racconto di quel giocare silenzioso

che si barcamenava tra le bambole

e un fidanzato immaginario, di quanto

lo volle e di quanto si diede.

Vi racconto di un inganno,

di botte e calci tra i passanti

vuoti, veloci, assenti

e della vergogna per aver

chiesto in ginocchio

amore, amore ancora, ancora amore.

“Non ti faccio tenerezza?”

Vi racconto di quando mi sono raccolta,

e delle mie braccia di madre.

Vi racconto di quanto è stato brutto

e di quanto sarà bello

cogliere le differenze,

tra quello che verrà e quello

che non può tornare.

M.