“Ti auguro il coraggio…” (Tagore)

dicembre 31, 2012

Eri il primo pensiero dell’ anno e sei anche l’ ultimo, ma non l’ unico e non mi gonfierò il petto spiegandoti il perché. Chiunque legga questo blog, può capirlo da sé. Con te, che oggi sei un capito a parte, ogni giorno è stato un no. Una scusa,  poi un rifiuto.  A me gli uomini indecisi non piacciono neanche. Alla lunga li trovo snervanti, noiosi e io di me ho imparato che non sono una persona a cui piace perdere il suo tempo. Forse sono anche impaziente. Ma non sono più ferma. Io davvero sto aspettando qualcuno di più straordinario di te. Se tornassi indietro non ti vorrei. L’ ultima volta che ero a Roma, mi sentivo così leggera e felice di essere lì con il mio amico. Tu non c’ eri. Ci sono persone presenti, in carne e ossa oggi.

Il fumo delle tue motivazioni s’ è diradato. Ti vedo senza i tuoi mezzi e un po’ provo malessere. Per te. Avrei voluto guarirti, ma ho preferito occuparmi di me e ora guardami, non devo neanche più fare quelle punture, mi sento una donna completa. Mi basto e quando accadrà non mi innamorerò di quello di cui ho bisogno. Perché non so se c’ hai mai pensato, ma l’ amore quello vero è semplice. Funziona, va avanti da solo. I problemi sono scuse. I dubbi sono strumenti che noi stessi usiamo, per non fare delle scelte. La mancanza di scelte nella vita di un uomo è mancanza di coraggio e tu proprio non ce l’ hai quella fiamma dentro che ti spinge a renderti felice. Ecco, io non posso essere infelice insieme a te. Per quanto riguarda la tua di vita, ti auguro di essere ancora in tempo.

 

You called me after midnight
Must have been three years since we last spoke
I slowly tried to bring back
The image of your face from the memories so old
I tried so hard to follow
But didn’t catch the half of what had gone wrong
Said “I don’t know what I can save you from”
I don’t know what I can save you from

I asked you to come over, and within half an hour
You were at my door
I had never really known you
But I realized that the one you were before
Had changed into somebody for whom
I wouldn’t mind to put the kettle on
Still I don’t know what I can save you from
I don’t know what I can save you from

I don’t know what I can save you from
I don’t know what I can save you from
I don’t know what I can save you from
I don’t know what I can save you from

Mi hai chiamato dopo la mezzanotte,
devono essere trascorsi tre anni dall’ultima volta che abbiamo parlato,
lentamente cerco di riportare alla mente,
l’ immagine del tuo viso da ricordi così vecchi.
Ho provato con difficoltà a seguire il tuo discorso,
ma non sono riuscito a capire neanche la metà di ciò che è andato storto,
ho detto “Non so proprio cosa posso fare per aiutarti”.

Ti ho chiesto di venire a casa, e in mezz’ora
Eri alla mia porta.
Non ti ho mai realmente conosciuto,
ma realizzo che quello che eri prima,
è diventato qualcuno per il quale
non m’ importerebbe neanche di  mettere su una teiera.
Ed ancora non so proprio cosa posso fare per aiutarti


A ognuno il suo

dicembre 30, 2012

La morte di una persona è una questione troppo intima, per parlarne senza sembrare degli ipocriti. Così preferisco passare per insensibile e raccontarvi cose di cui ho maggiore cognizione. L’ amore per i sapori, gli odori e le consistenze, ad esempio! Oggi  sono andata a fare la spesa e ho preso l’ occorrente per il mio aperitivo di fine anno:

  • Fagottini di sfoglia con pere williams e Provolone Dop.
  • Gorgonzola e radicchio trevigiano su tartine croccanti all’ acqua
  • Rustici con wurstel
  • Mini spiedini con: cubotti di mortadella, parmigiano, olive verdi.
  • Salatini  “cacio e pepe” fatti in casa
  • Salatini all’ acqua con paprika dolce
  • Spritz con ghiaccio e scorze d’ arancia*

dal web

*consiglio: bagnate il bordo del bicchiere con del succo di limone. Magari aiutatevi con un cotton fioc, per non farlo troppo spesso. Disponete dello zucchero semolato su un piattino e rovesciatevi il bordo del bicchiere. Dolce e bello da vedere!

 

 


Arzigogolerie

dicembre 29, 2012

Tornata stasera. Ho appena fatto un altro week end di lavoro a Roma. Sto imparando sempre più strade!

“Stavo giusto pensando che amo collezionare strade!”

“Strade?!”

“Si, strade.”

“Ma quelle giuste, o quelle sbagliate?”

“…quelle nuove.”

Che meraviglia. Comincio a sentire sotto i piedi e le mani, la sensazione di essere protagonista della mia vita, di viverla e condurla davvero a modo mio. Come farei io. Come piace a me.  Ad esempio, solo oggi scopro di essere il tipo di persona che, venti giorni dopo esserci già stata, prende un volo da sola per l’ Austria solo per inseguire una coincidenza. Mi hanno chiesto se avrei voluto, l’ ho fatto o lo farò. No, no: l’ ho fatto. Io oggi sono me, posso dire che mi somiglio. E non mi importa se non ne ho cavato un ragno da un buco, sono felice di essermi concessa il lusso di togliermi il dubbio.  Sono così felice di me e con me! Non so se vi ho mai raccontato: io non ho tatuaggi, ma quando arriverà il momento giusto, ne farò uno…e sarà qualcosa del genere:

Dal web

Non vedo l’ ora che arrivi quel momento. Senza andare ancora oltre però, ora vi lascio con un video. Non è Woody Allen, né Argento, né Almodovar. E’ una clip de Il diario di Bridget Jones e (rassegnatevi) è uno dei miei preferiti. Diciamo che rappresenta molto bene il mio attuale ordine di idee. Notte cari vicini di blog!

“Non è una proposta così allettante per me. Non sono disposta a mettere in gioco la mia vita per un uomo che non è neanche così sicuro… Parafrasando quello che hai detto tu una volta: sto ancora cercando qualcuno più straordinario di te”.


Prevenire è meglio. Forse.

dicembre 26, 2012

Ho aperto una busta e c’ era la lettera che non t’ ho mai dato.

Non l’ ho letta per paura di innamorarmi ancora di te.

Tienimi con te

Jack Vettriano


Stasera proprio no

dicembre 25, 2012

Tutta affaccendata
Amore mio
A ordinare quei maglioni
Infeltriti, smunti, induriti.
Ti pare gran cosa
Piegarli con cura
E giocare a sceglierli
Il giorno della festa.

Finalmente ti guarderanno
Anima mia,
e tutti ammutoliti, curiosi, pentiti
(ché non t’ hanno vista prima?)
S’ accoderanno silenziosi
A quelli che, già al tempo,
ti resero giustizia.

E tu amica mia
Lo hai già scelto
Il tuo maglione più bello.
Quello più nascosto
Quello più taciuto,
che li sorprenderai.
Tutti li sorprenderai!
Tenera gioiosa in festa,
al sol pensiero d’ esser vista.

Ma mi fermo sulla porta,
ti lascio fare sconsolato
e taccio, sorridendoti
la mia rassegnazione.

(Marianna)

 

Sarà la giornata malinconica, sarà che dopo tanta frenesia, se ti fermi a pensare, il Natale questi scherzi li fa. Sarà che ogni tanto è necessario fermarcisi (a pensare), per accogliere il dolore, fare l’ appello e realizzare che qualcuno manca. Sarà che se mi guardo indietro ho fatto cose che non avrei mai immaginato di poter fare. Tutti questi viaggi in un anno, il lavoro, le mie amiche, le mie classi, le nuove conoscenze, l’ avventura di seguire il proprio istinto e l’ amaro che ti lasciano in bocca le aspettative disilluse. Sarà che dopo tanti post carini, sembra stupido rovinare tutto così, con pensieri flosci e tristi…ma stasera proprio non mi va di pensare che a tutto c’ è una spiegazione, che tutto va come deve andare, che qualcosa di bello mi aspetta. Stasera, vorrei soltanto che qualcuno mi raccogliesse, mi rimboccasse le coperte e mi dicesse: “riposa amore, che domani ci aspetta un lungo viaggio”.

 

25021_4139007881694_1327605447_n

Foto di Salinaversosud, by Eliza

 

 


Di menu e “blasfemie” più o meno natalizie

dicembre 24, 2012

Non resisto! Il menu della nostra Vigilia! Mamma ha detto: niente carne! …ma non so se abbia capito esattamente il senso di questa “penitenza”. Comunque, mi sembrava carino condividerlo con voi, visto che è molto…agrumato e poi mi piacciono le cucine in fermento, il momento in cui bisogna scegliere i piatti per la tavola, le portate, mi piace preparare la pasta fresca con anticipo, e tutte le altre cose da fare, mi piace! Non capirò mai chi si lamenta perché “Oddio è arrivato il Natale! Che co***oni! Tutta quella gente! Tutto quel da fare! ‘na tragedia!”  No. Proprio no! Sono poco comprensiva con le lamentele! Quindi come potrei non essere entusiasta anche solo di un menu? A voi! Copio e scappo! Buona Vigilia, meraviglie! 

 

Antipasto

Insalata di mare con polpi, seppie e gamberoni

Alici marinate con limone e arancio

Melanzane grigliate

Ostriche al gratin

Primo piatto

Gnocchetti  fatti in casa e senza patate

con sauté di cozze, vongole e scampi.

Secondo piatto

Orata alla piastra con salsa di limone

Spigola al cartoccio con rosmarino e olio evo

Contorno

Insalatina di finocchi e arance

Patate arrosto con sale grosso e rosmarino

Frutta e dolce

Spiedini di frutta

Presepio in panettone*

*gentilmente concesso da un paziente di mia sorella.


The best is yet to come

dicembre 20, 2012

Week end di lavoro a Roma. Ne approfitterò per restare a dormire da mia zia, senza fare avanti e indietro con la macchina. Si torna il 23 sera e non so se il 24 riuscirò a scrivervi un saluto. Però voglio comunque lasciarvi qualcosa: qui la mia personale collezione di canzoni che in questo periodo amo particolarmente. Così spingo play e mi balza alla mente l’ immagine di me nella mia casa con parquet, che preparo un albero gigante, mentre le ascolto e le canticchio tutta felice. Tutte per voi, carissimi! Che possiate trascorrere questi giorni accanto alle persone che amate.


#Poeticherie

dicembre 19, 2012

Dal web: momenti

Uno dei miei piaceri è il caffè. Lo amo immensamente. Non la bevanda in sé, quanto il momento. La preparazione, disporre le tazzine in fila (a  me quella con i bordi spessi: è la mia preferita), versarlo e scaldarsi le mani. Il suo rumore, l’ odore,  l’ aroma. Alla luce di tutto questo, proprio non potevo rimanere indifferente alle bustine di zucchero,  che da un po’ trovo  nei coffee shop!  “Storie di caffè”. Dietro ogni bustina una frase che immortala il momento. Non sono aforismi celebri, ma pensieri di persone comuni e alcuni mi piacciono molto. E’ come leggere la mente di uno sconosciuto: uno sconosciuto e il suo caffè. C’ è il tizio in giacca e cravatta, la signora con il passeggino e il compagno, la coppia con il trolley pronta per scappare in aeroporto, la ragazza con zaino e quaderno, le colleghe impeccabili, che si scambiano appunti e novità… mi piace. Quindi perché no?! E’ così che ho deciso di parlarvene e riportarvene alcune. Spero apprezzerete. Buon caffè, cari vicini di blog!

Mi scopro a bere il suo caffè e penso: “cosa potrei dirgli che già non sa?” Ti amo. (Nicoletta)

Sorseggiavo un caffè, in attesa di un nuovo viaggio e le certezze che qualcosa di bello sarebbe accaduto. (Monica)

Lei beve il suo caffè, lui la bacia… e dice: “che buon caffè!” (Elena)

Mentre assaporo il mio caffè scruto i tuoi occhi e penso a quanto sono fortunato a viaggiare in tua compagnia. (Alessandro)

Daniele guardò sua moglie, il consulto oncologico aveva aperto alla speranza. La vita può ricominciare da un buon caffè. (Marilena)

Quando si avvicinò mezzanotte, prendemmo un caffè al Piazzale Michelangelo, a Firenze. La luna brillava, la notte era piena di stelle. (Lucia)

L’ho conosciuta così, con la scusa di un caffè. E ora sto percorrendo il miliardesimo chilometro per rivederla. (Bethel)

Il viaggio è ricerca, conquista, metafora della vita. Il caffè, un po’dolce un po’ amaro, è un punto fermo : ogni sorso una riflessione. (Grazia)

Dal web: storie di caffè


“Tiremm innanz”

dicembre 17, 2012

A parte la volata a Vienna dopo tre settimane dalla prima volta che c’ ero stata, la mia vita è rientrata nella normalità. Oggi lavoro. Quindi Roma. Esisterà città più bella al mondo? Più giro, più comincio a dubitarne. In particolare, lavoro a due passi da una zona tutta speciale, che tempo fa mi era capitato di vedere solo di sfuggita. Avete mai sentito parlare del “quartiere” Coppedè? Lo metto tra virgolette, perché non è un vero e proprio quartiere.  E’ più un complesso di una quarantina di palazzi, palazzine ed edifici e il nome lo deve a chi lo ha progettato:  Gino Coppedè. Non lo ha terminato lui, ma un altro architetto e Dario argento vista l’ atmosfera particolare, ha ambientato qui alcuni dei suoi film più famosi, tra cui L’ uccello dalle piume di cristallo (che io adoro!)  Potrete cercare altre informazioni in rete, perché ogni palazzina ha un nome e una storia. Intanto vi lascio con qualche immagine, così per chi volesse, la prossima volta ha un motivo in più per visitare questa splendida città:

Ingresso principale del quartiere, dalla parte di via Tagliamento.

Superato l’ arco con il grande lampadario in ferro battuto, arrivate subito a Piazza Mincio. Questo è il centro del quartiere e nella foto, la Fontana delle Rane.

Quello sullo sfondo di piazza Mincio è uno dei Villini delle Fate.

Questo è uno dei Palazzi degli Ambasciatori

Il palazzo del ragno

Dettaglio della palazzina del Ragno. Da qui il nome.

Palazzina in Via Olona

Allora, lo conoscevate già? Vi ho incuriosito? Per chi non lo sapeva, questa è davvero una chicca. Potrete sempre raccontare di questa piccola oasi liberty, che la maggior parte dei turisti non conoscono.

Just look to the rainbow you will see,
The sun will shine ‘till eternity
I’ve got so much love in my heart
No one can tear it apart

(Bob Sinclair)


Quando ti incontrerò, smuoverò le montagne.

dicembre 15, 2012

Fermate per strada una turista il giorno del vostro compleanno. E’ lo stesso giorno in cui lei ha aperto il suo blog. La settimana dopo avevate già in programma di andare a Roma, per lavoro, ma comunque a due passi da lei. Che splendida coincidenza, quando si vive a migliaia di chilometri di distanza. Lei non può, è tutto troppo improvviso: impegni sopravvenuti….ma passano tre settimane e prende un aereo per raggiungervi.

Così arriva solo per voi, senza capire un’ H della vostra lingua,  con il solo chiodo fisso di rivedervi. E poi?

Poi la lasciate andare, perché il sesso, in fondo (per voi) è solo un anti stress e siete sicuri che  lei troverà altri uomini con cui divertirsi, (forse perché voi per primi fate  così… ) E poco importa se lei  in quel paese c’ è tornata per la seconda volta in tre settimane e lo ha fatto solo per voi. Poco importa  ( e se foste stati furbi l’ avreste capito) se avrebbe smosso le montagne, per un angolo di cielo.

Pazza, vero?! Forse si, ma almeno ho avuto il coraggio di provare e ho messo la mia felicità davanti a quella di chiunque altro. Il resto sono solo scuse.

Ora lo so: quando Ti incontrerò smuoverò le montagne.