Eri il primo pensiero dell’ anno e sei anche l’ ultimo, ma non l’ unico e non mi gonfierò il petto spiegandoti il perché. Chiunque legga questo blog, può capirlo da sé. Con te, che oggi sei un capito a parte, ogni giorno è stato un no. Una scusa, poi un rifiuto. A me gli uomini indecisi non piacciono neanche. Alla lunga li trovo snervanti, noiosi e io di me ho imparato che non sono una persona a cui piace perdere il suo tempo. Forse sono anche impaziente. Ma non sono più ferma. Io davvero sto aspettando qualcuno di più straordinario di te. Se tornassi indietro non ti vorrei. L’ ultima volta che ero a Roma, mi sentivo così leggera e felice di essere lì con il mio amico. Tu non c’ eri. Ci sono persone presenti, in carne e ossa oggi.
Il fumo delle tue motivazioni s’ è diradato. Ti vedo senza i tuoi mezzi e un po’ provo malessere. Per te. Avrei voluto guarirti, ma ho preferito occuparmi di me e ora guardami, non devo neanche più fare quelle punture, mi sento una donna completa. Mi basto e quando accadrà non mi innamorerò di quello di cui ho bisogno. Perché non so se c’ hai mai pensato, ma l’ amore quello vero è semplice. Funziona, va avanti da solo. I problemi sono scuse. I dubbi sono strumenti che noi stessi usiamo, per non fare delle scelte. La mancanza di scelte nella vita di un uomo è mancanza di coraggio e tu proprio non ce l’ hai quella fiamma dentro che ti spinge a renderti felice. Ecco, io non posso essere infelice insieme a te. Per quanto riguarda la tua di vita, ti auguro di essere ancora in tempo.
You called me after midnight
Must have been three years since we last spoke
I slowly tried to bring back
The image of your face from the memories so old
I tried so hard to follow
But didn’t catch the half of what had gone wrong
Said “I don’t know what I can save you from”
I don’t know what I can save you from
I asked you to come over, and within half an hour
You were at my door
I had never really known you
But I realized that the one you were before
Had changed into somebody for whom
I wouldn’t mind to put the kettle on
Still I don’t know what I can save you from
I don’t know what I can save you from
I don’t know what I can save you from
I don’t know what I can save you from
I don’t know what I can save you from
I don’t know what I can save you from
Mi hai chiamato dopo la mezzanotte,
devono essere trascorsi tre anni dall’ultima volta che abbiamo parlato,
lentamente cerco di riportare alla mente,
l’ immagine del tuo viso da ricordi così vecchi.
Ho provato con difficoltà a seguire il tuo discorso,
ma non sono riuscito a capire neanche la metà di ciò che è andato storto,
ho detto “Non so proprio cosa posso fare per aiutarti”.
Ti ho chiesto di venire a casa, e in mezz’ora
Eri alla mia porta.
Non ti ho mai realmente conosciuto,
ma realizzo che quello che eri prima,
è diventato qualcuno per il quale
non m’ importerebbe neanche di mettere su una teiera.
Ed ancora non so proprio cosa posso fare per aiutarti