Edit

luglio 26, 2012

Oggi visita dall’ oncologa. Le ho spiegato i problemi di prenotazione che ho avuto e mi ha detto di portarle gli esami mancanti a Dicembre. Ottimo! Mia sorella mi ha rimproverata, perché mi ha detto che avrei dovuto chiederle aiuto, ma io non volevo disturbarla. Così ho preferito fare da sola.  Mentre ero in macchina, la radio ha passato tre volte una nuova canzone di Biagio Antonacci. La verità? Mi piace. Non fa figo quanto qualche cantante eunuco assiro degli anni venti, mi rendo conto.  Tuttavia a oggi mi piacciono quelle parole.

Ho sentito profumi che portano nausea
ho cercato calore da chi non ne aveva
ho pregato la notte col sole finivo
sono stato un disastro per chi mi ha creduto
tu mi hai preso la mano e mi hai detto proviamo
cosa abbiamo da perdere è tutto già scritto
io ti ascolto sognare io sono nel sogno
è per questo che adesso ti dedico tutto

il mestiere si impara il coraggio ti viene
il dolore guarisce la tempesta ha una fine
ma diverso è sapere la cosa più giusta

se mi vieni a cercare mi sento più fiero
se mi metto a studiare mi sento in vantaggio
quanta pena ha negli chi non prova questo
sono stato davvero baciato da un Dio
è per questo che vivo con molta paura
tutto questo potrebbe di colpo finire
ma poi penso ogni cosa ha una fine sicura

la passione è la forza che lega le teste
e a quei corpi noiosi da spirito e luce
se mi fermo a pensare agli errori che ho fatto
mi si spengono gli occhi e mi cerco nel sonno
io ci credo davvero non sei solo sesso
sei conquista e traguardo involucro vero
dove vengo a nascondermi quando mi pento
è per questo che adesso ti dedico tutto

ps. volevo ringraziare  quella persona che ha  aperto il link di qualche post fa.


Nudi allo specchio

luglio 26, 2012
model at mirror, jack vettriano

dal web

Chissà se lo senti
quel profumo,
che indosso solo per te.

Chissà se lo sai,
che ho quell’ odore
solo quando sono con te.


Ci bastavamo

luglio 23, 2012

Con questo tempo, nel pomeriggio ci vorrebbe proprio una bella merenda in casa. Ricordo i temporali d’ estate al paese di mamma. Un minuscolo paesino in Abruzzo, vicino Tagliacozzo. Una volta ci siamo contati. I residenti in pianta stabile erano più o meno cento. (Cento.)  Noi ragazzini uscivamo anche con la pioggia, ci riunivamo al bar. Qualcosa da fare si trovava. Ci conoscevamo tutti, tutti i ragazzi del paese formavano un’ unica grande comitiva. Era bellissimo. Da qualche anno a questa parte ho un po’ di nostalgia. In questi casi ad esempio, la grande cucina era un fermento, il camino altezza uomo scoppiettava e io e mia sorella o eravamo in giro con gli amichetti, per poi tornare a casa giusto in tempo per mangiare, oppure eravamo giù in cantina. Quelle vecchie cantine di tufo, che del tufo avevano il caratteristico odore. Fredde:  fredde anche in piena estate!  Le nostre erano due cantine comunicanti, unite da una piccola porta ad arco. A noi bambine sembrava un passaggio segreto. Impossibile non rimanerne affascinate. Stavamo lì sotto a piantare chiodi a togliere quelli già inutilmente conficcati su un vecchio tavolaccio. Giravamo tra le salsicce appese,  le conserve, le marmellate fatte in casa.  Quello che più mi manca è che  lì tutto assumeva la giusta importanza. I problemi venivano ridimensionati per quello che erano, stare in tavola era un piacere, preparare il pranzo per noi e chiunque si fosse presentato a casa, era una gioia. Ci bastavamo. Ognuno aveva i suoi compiti. Noi piccoli ad esempio, dovevamo andare a prendere l’ acqua alla fonte. Sotto casa c’ erano delle belle discese ripide che vi conducevano. Inutile dire quanto quell’ acqua fosse buona e fresca! Scesi giù, prima di risalire (che era fatica!), facevamo sempre una bella bevuta. “Ma hai sentito quanto è buona oggi?” “Si si mi sembra proprio più buona! Anzi, speciale!” Tre nanerottoli di circa dieci anni, a discutere sulle qualità dell’ acqua. Che buffi! Oggi il nanerottolo numero tre (nostro cugino), da poche settimane, ha un figlio e una famiglia felice. Mi fa strano, perché qui tra poco smette di piovere e in questi casi al paese, andavamo in esplorazione con papà, muniti di bastoni, a cercare lumache. A vederci passare, un omone alto alto con dietro una fila di paperelle (noi):  tre piccoletti tronfi e saltellanti, orgogliosi nel loro ruolo di assistenti. Oggi una è chirurgo, uno è papà, un’ altra nasce per la seconda volta.

dal web

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I desideri non invecchiano, quasi mai, con l’ età

luglio 22, 2012

Certe cose si cantano stretti, con le braccia attorno alla vita.

Sento ancora la sua guancia poggiata ai miei capelli.

Ondeggiamo insieme tra un mare di gente felice di essere lì.

I corpi aderiscono, come le anime.

Come si può rinunciare a tutto questo?

15/07/2011, Roma.

Non mi sono dimenticata di te, mi sono ricordata di me.

Auguro una splendida serata a chi stasera si godrà lo spettacolo.

La stagione dell’amore viene e va,
i desideri non invecchiano quasi mai con l’età.
Se penso a come ho speso male il mio tempo
che non tornerà, non ritornerà più.
La stagione dell’amore viene e va,
all’improvviso senza accorgerti, la vivrai, ti sorprenderà.
Ne abbiamo avute di occasioni
perdendole; non rimpiangerle, non rimpiangerle mai.
Ancora un’altro entusiasmo ti farà pulsare il cuore.
Nuove possibilità per conoscersi
e gli orizzonti perduti non ritornano mai.
La stagione dell’amore tornerà
con le paure e le scommesse questa volta quanto durerà.
Se penso a come ho speso male il mio tempo
che non tornerà, non ritornerà più.

(La stagione dell’ amore, F. Battiato)


Il prima e il dopo

luglio 20, 2012

Mi sono ricordata ora che  il 18/04/2012 ho scritto  un post, salvato in “bozze” e mai pubblicato, per ragioni di pudore probabilmente. Una vera pagina diario. Eppure, passati tre mesi, oggi rispetto a queste parole sono serena. So di aver preso le scelte giuste e per la prima volta in vita mia, non tornerei indietro per nessuno e nessun motivo al mondo. Al compimento dei miei 30 anni (un po’ prima: il 29 marzo 2015) io avrò finito la mia ormonoterapia e la mia vittoria contro il cancro sarà ufficiale e definitiva. Bene, quella sera farò una grande festa come mai ho festeggiato in vita mia e voglio accanto a me solo le persone che hanno avuto la forza, la pazienza, il coraggio, la voglia e la fantasia di far parte della mia vita nonostante tutto, nonostante me. Sarà bellissimo. E’ già bellissimo ed è buffo perché questi pensieri scritti neanche cento giorni fa, ora, li sento davvero lontani.

SCENDO QUI, 18 Aprile 2012

“Il motivo per cui non riesci a chiudere, sono le cose non dette. Il dubbio che forse tu non abbia parlato chiaramente. Il motivo è quella leggera insoddisfazione che rimane dopo discorsi poco chiari, la mancanza di definizione”

“…”

Mi muovo io, ancora una volta, faccio io l’ uomo ancora una volta e mi costa perché sono già abbastanza vicina al genere maschile non avendo un ciclo ovarico e dei capelli corti. Comunque. Fanculo. L’ ho fatto.

Il punto è che la risposta, come al solito era già nella mia domanda. Era prima della mia domanda: non aveva le intenzioni, altrimenti al posto mio, ci sarebbe stato lui. E io sono una che non molla se ha ancora una briciola di dubbio, perché non so per quale miracolo, sono ancora viva e io alle persone ci credo ancora. Quindi mi attacco con tutte le mie forze, con le unghie, do il beneficio del dubbio a oltranza, confondo alibi e ragioni alla nausea…finché quel briciolo di dubbio rimane, io cavo il buono a forza anche dove non c’ è. Voglio dire, sono una che salva le formiche con bastoncini di legno e fogli di carta, figuriamoci  le persone! Il punto è che proprio per questo, proprio perché so di averle provate tutte, una volta che il quadro della situazione mi è chiaro, chi si trova davanti a me e prima era tanto forte ai miei occhi, da quel momento è nudo. Quando capisco il meccanismo e vedo che non ha nulla a che fare con i sentimenti, quando mi sento parcheggiata, usata, abusata io mollo. E io non sono una che usa il termine “abusata” con leggerezza. Io la conosco quella parola, ne conosco il contenuto, le pareti. Ecco, quando io mollo, allora vuol dire che non ce n’ è più per nessuno. Quando io mollo con le mie ragioni e i miei occhi, è davvero l’ ultima parola: la mia. Non do all’ altro neanche la possibilità di disegnarsi nella mia vita quel ricordo pulito che avrebbe voluto lasciare.

“Tanti auguri di buon Natale a te, Vale a mamma e a papà”

” Grazie mille. Tanti auguri anche a te e alla tua famiglia. Marianna.”

Con una freddezza che non è mia, dopo aver risposto in questo modo, ho estratto la scheda dal cellulare e l’ ho spezzata. Via. Basta. Tutto quello che tra noi c’ è dopo di noi, non ha motivo di esistere. Ti ho dato il tuo contentino. Sei stato bravo a mandarmi gli auguri, ti do pure l’ opportunità di farti sentire a posto. Partecipo l’ ultima volta alla tua commedia. Poi me ne vado e non torno indietro, neanche con il pensiero. Perché sei nudo. Ti ho visto. Ti ho capito e non mi piaci. Non ti voglio.

Mi è capitato di chiamare un amico nel momento più crudele per me. Ero disperata. La prima persona che avevo chiamato è stata lui.

“Senti ora stai male, non fare così. Riprenditi e quando starai bene, ne riparliamo”. Grazie al cazzo!

Da quel momento, io l’ ho visto. Ho capito di che pasta era fatto lui e la nostra amicizia. Oggi mi cerca, vuole spiegarmi e il sabato sera mi chiede che faccio, ma ormai sono lucida. E proprio non ci riesco a giustificare, coprire, come ho sempre fatto. Vedo tutto e non mi piace, è una persona che non mi piace, che non voglio nel mio futuro di donna, di mamma, di amica. Non voglio farci vacanze, mangiare insieme, farci giocare i miei figli, né telefonare più ad una persona così. L’ amore (come l’ amicizia) è attenzione.

L’ amore è una cosa semplice. E’ semplice. Funziona così, senza niente. E’ leggero. E se per far funzionare qualcosa, devi stare male,ti devi costringere, forzare, sacrificare, allora non è niente. Meglio: è speranza, voglia, rimpianto, solitudine…ma due persone sole insieme non fanno amore, fanno solo una solitudine più grande. Basta, davvero. Basta così. Basta lotte, basta conquiste, basta rincorse. Basta.

E qualcosa rimane, fra le pagine chiare,
fra le pagine scure,
e cancello il tuo nome dalla mia facciata
e confondo i miei alibi e le tue ragioni,
i miei alibi e le tue ragioni.
Chi mi ha fatto le carte mi ha chiamato vincente
ma lo zingaro è un trucco.
Ma un futuro invadente, fossi stato un pò più giovane,
l’avrei distrutto con la fantasia,
l’avrei stracciato con la fantasia.

Ora le tue labbra puoi spedirle a un indirizzo nuovo
e la mia faccia sovrapporla
a quella di chissà chi altro.
I tuoi quattro assi, bada bene, di un colore solo,
li puoi nascondere o giocare come vuoi
o farli rimanere buoni amici come noi.

Santa voglia di vivere e dolce Venere di Rimmel.
Come quando fuori pioveva e tu mi domandavi
se per caso avevi ancora quella foto
in cui tu sorridevi e non guardavi.
Ed il vento passava sul tuo collo di pelliccia
e sulla tua persona e quando io,
senza capire, ho detto sì.
Hai detto “E’ tutto quel che hai di me”.
È tutto quel che ho di te.

Ora le tue labbra puoi spedirle a un indirizzo nuovo
e la mia faccia sovrapporla
a quella di chissà chi altro.
I tuoi quattro assi, bada bene, di un colore solo,
li puoi nascondere o giocare come vuoi
o farli rimanere buoni amici come noi.

(Rimmel, F. De Gregori)


Status emotivi (12/07-20/07)

luglio 20, 2012
  • “A che serve la luce del Sole, se si tengono gli occhi chiusi?” (Proverbio Arabo)
  • Arriverà il giorno in cui tu verrai a prendermi e io correrò maldestra e scalza ad abbracciarti: “finalmente qui”. (Vedi: poeticherie, dueamantifelici)
  • mamma: “Sai IL proverbio che dice?!”
    marianna: “…”
    mamma: “Sposa bagnata, sposa fortunata!”
    marianna: “si laureaaaaa!!!!”-.-”
  • Lei ti sorride. Un sorriso che dice: “so che sei pazzo ma per me va bene lo stesso”. [C.B]
  • Un groppo in gola, che fa male
  • “Il suo peggio è meglio del meglio di chiunque altro” W. Hazlitt
  • Ieri sera mi sono ritrovata a Ostia in una discoteca sulla spiaggia. Tutti metallari dentro, che davvero Personal Jesus dei Depeche Mode a palla, in confronto era un lento e io?| Io col vestitino candido in pizzo macramè , lle scarpine color cammello e un mojito con le foglie tutte strappate che mi si infilavano tra i denti e non ho fatto altro che sputacchiare per tutto il tempo. Tanto perché sono alternativa, oggi volevo pure comprarmi la maglietta con i teschietti. Uuuhh! Sono matta, sono proprio matta. -.-”
  • “Do quello che mi viene dato; mi impegno con chi si impegna; vedo e osservo molto di più di quel che sembra; dico quello che sento, quando lo sento per chi lo sento. Il resto delle persone si limitino a guardare insieme a tutti gli altri”.
  • “Vorrei fermare il tempo per godere delle tue fantasie e ascoltare senza interruzioni”.
  • Felice, come sempre da un po’ in fondo 😉
  • Se vi frega del parere degli altri, perché dovete decantare al mondo che non è così? (“Frega niente a me!”) Se vedete il marcio un po’ ovunque, perché dovete nascondervi? Perché dovete essere sempre primi in tutto, fare di più, dire di più, sapere di più, amare, voler bene, capire, capirsi, sentire di più? Perché ogni cosa deve essere una gara e poi devo pure sentirmi dire che quella competitiva sono io? Perché quando non ci capite niente, non vi limitate a dire: “non ci capisco niente”? Perché dovete appropriarvi di modi di dire, dei gusti, dei pensieri altrui?! Io non sarei contenta di sentirmi uguale ad un altra persona. Perché vi sforzate di avere un posto speciale pure nel cuore dei sassi e poi fare i finti disinteressati? Perché dovete decantare doti e modi di pensare che mai sono stati vostri e mai v’ apparterranno? Perché la gente ha così bisogno di ridisegnarsi agli occhi degli altri?! Va a vedere, finisce che io sono quella che ha più carattere di tutti.
  • Sono unica ai miei occhi ♥
  • Non c’ è soddisfazione più grande che fare un lavoro che mi piace e avere l’ approvazione dei miei allievi. So che suona un po’ come “autocompiacimento”, ma sono tanto orgogliosa di me e di loro, che ancora una volta mi hanno fatto fare una bellissima figura.
  • Mi concederò un bel regalino me lo merito proprio 😀
  • ♥ si, perché me lo merito e sto facendo proprio un ottimo lavoro. Iiiiiiii non vedo l’ oraaaa ♥ (commentando quanto segue, n.d.r.)

“Quasi tutti i cambiamenti avvengono in modo lento e progressivo. Si verificano così gradualmente che è difficile notarli, pur vivendoci in mezzo giorno per giorno. Poi ci sono quelle rare volte in cui tutte le cose si incastrano tra loro molto rapidamente. Rapporti che fino a quel momento sono cresciuti al rallentatore improvvisamente subiscono un’accelerazione. Vecchie ossessioni svaniscono nel nulla. Domande impossibili trovano una risposta chiara. Secondo me stai vivendo uno di questi momenti, Cancerino. Ma non resterai sorpreso da quello che succederà, perché già da qualche tempo sei consapevole dell’energia che si sta accumulando. Quando la situazione maturerà in fretta tutto ti sembrerà giusto e naturale”. (Rob Brezsny, su Internazionale )

E ora relax, che tra poco arrivano altri meritati viaggi.

Vi consiglio davvero di spingere play e ascoltare.

(Café del Mar, Sun is shining)

http://youtu.be/FpPJQMljtOw


Tutti i rumori del mondo

luglio 18, 2012

dal web

Tutti i rumori del mondo
Ti sono raccolti in grembo
Quando un miraggio di luce appena
Se ne sta lì
Appoggiato paziente, dormiente.
Pare una civetta goffa,
Che si conforta sola,
Ha la testa e gli occhi incassati nel petto.

E il Sole oggi t’ è venuto a bussare
Con la discrezione di un postino,
Ch’ alza polvere da sentieri sterrati.
Ha una motoretta e la fiducia nel cuore
Di chi sa che porta un messaggio
Un messaggio d’amore.

E la campagna t’ è silenziosa stamattina,
che quegli uccelletti il cielo
non gliel’ ha prestati ancora.
Il gallo sul tetto segna buon vento
E s’ è fatta più sfrontata la luce
Ora che sfida in uno spicchio giallo
Il caffè nero, che ribolle stanco.
Tutti i rumori del mondo
Ti sono raccolti in grembo.

(Marianna U.)


Pic(S): un post veloce, veloce.

luglio 15, 2012

Io ti ho vista già, eri in mezzo a tutte le parole che
non sei riuscita a dire mai.
Eri in mezzo a una vita che poteva andare ma
non si sapeva dove…

Ti ho vista fare giochi con lo specchio
e aver fretta di esser grande
e poi voler tornare indietro quando non si può.

Quella che non sei
quella che non sei non sei
ma io sono qua e se ti basterà
quella che non sei, non sarai
a me basterà.

C’è un posto dentro te in cui fa freddo

è il posto in cui nessuno è entrato mai

quella che non sei.

Io ti ho vista già eri in mezzo a tutte le tue scuse 

senza saper per cosa.

Eri in mezzo a chi ti dice “scegli”: o troia o sposa.

Ti ho vista vergognarti di tua madre
fare a pezzi il tuo cognome
sempre senza disturbare che non si sa mai.

Quella che non sei
quella che non sei non sei
ma io sono qua e se ti basterà
quella che non sei, non sarai
a me basterà.

C’è un posto dentro te che tieni spento
è il posto in cui nessuno arriva mai
quella che non sei.

Ti ho vista stare dietro a troppo rimmel
dietro un’altra acconciatura eri dietro una paura
che non lasci mai.

Quella che non sei
quella che non sei non sei
ma io sono qua e se ti basterà
quella che non sei, non sarai
a me basterà

( Foto:  Piano-B )

Ho saldato la promessa, circa le foto della festa a sorpresa. Visto che amici?! Purtroppo nelle foto non ci sono tutti. Avremo altre occasioni. Le parole tra un’ immagine e l’ altra sono di un testo di Luciano Ligabue: “Quella che non sei”. E’ stata una dedica importante, che ho ricevuto il giorno in cui sono scattate queste foto.


Chiudo gli occhi, respiro e mi riprendo gli anni

luglio 11, 2012

“Poi, quando la tempesta sarà finita, probabilmente non saprai neanche tu come hai fatto ad attraversarla e a uscirne vivo. Anzi, non sarai neanche sicuro se sia finita per davvero. Ma su un punto non c’è dubbio. Ed è che tu, uscito da quel vento, non sarai lo stesso che vi era entrato”.

(Kafka sulla spiaggia, Haruki Murakami)

piano-B 15/02/12

carnevale 2012 al Piano-B

Ci somigliamo eh? Con un' amica storica

la strada giusta

Tortellini in brodo in una famosa Osteria di  Bologna, Marzo 2012

"Mariaaaaa vie' qua!"carnevale2012

mai viaggiato tantosexy girl

FeliceMi ridono gli occhiFantastici compagni di viaggioDa un pub all' altroAi viaggi che verrannoVanità, decisamente il mio peccato preferito, cit.Sorrido sempreChiudo gli occhi, respiro e mi riprendo gli anni


Creepy Health e il Profondo Rosso dei conti italiani. Se Dario Argento fosse un tecnico.

luglio 10, 2012

Non pensavo di poterlo dire, ma in un paese come l’ Italia si fa tanta, troppa fatica in più per combattere un ‪cancro. Si fa fatica ogni volta che l’ oncologo ti prescrive scintigrafia ossea, mammografia, ecografia mammaria, eco transvaginale, Tc, Tc total body con finestra sull’ osso, ecc. da lì a sei mesi e tu non hai nessuna “corsia preferenziale”. Mai pretesa, però questi controlli sono obbligatori e chiamare al CUP della tua regione a marzo 2012 e sentirti dire che la prossima mammografia disponibile, fosse pure in culo alla Luna, è nel 2013…non è proprio rassicurante. Con quale coscienza mi  lasciano prendere appuntamenti con code di mesi (anni a volte!) quando sanno benissimo che non è possibile, in un paese come questo, in cui ognuno consuma più che può, perché “tanto è gratis”?!  Si fa fatica. Si fa fatica ogni volta che la gente prenota a buffo appuntamenti che non gli servono a una ceppa (chi ipocondriaco, chi prudente, chi altro) e poi non si presenta, né disdice… quando invece per me quell’ appuntamento è fondamentale (leggete pure: vitale, visto che il rischio di ricadute anche più gravi, è più elevato per me e chi è nella mia situazione). Si fa davvero fatica. Stamattina mi sono svegliata con un groppo alla gola, perché tra scintigrafia ossea, ecografia mammaria e mammografia, sono riuscita a fare solo la seconda. Cosa le dico io 26?! “Guardi dottoressa in questi mesi non ho trovato un posto da nessuna parte, arrivederci tra altri sei”. Lo capisco che il nostro Sistema Sanitario Nazionale è saturo, che ci sono tagli più sul nostro welfare, che in una sartoria…però non vorrei che tutta quest’ ansia per lo spread, facesse loro dimenticare che io ho solo 28 anni e a quest’ età in un paese civile, occidentalizzato, moderno non dovrei aver paura delle ricadute, (di morire),  perché (nonostante i tributi che corrispondo), non ci sono i soldi per la mia salute.  Io dalla mia ho un bel carattere forte, paziente, comprensivo e queste non sono critiche verso nessun ospedale, o clinica, o personale medico e paramedico. Le mie sono riflessioni di una cittadina italiana che ha delle necessità e delle aspettative verso il suo paese, che sono state disattese. Vuol dire che continuerò a versare soldi allo Stato per nulla e  a pagare 60, 70 Euro di ecografia, centinaia di euro per scintigrafie e marcatori vari. Vuol dire che farò fatica il doppio e io sono giovane. Mi chiedo: le persone anziane che sono nella mia stessa situazione, ma che non possono affrontare anche l’ onere di una sanità privata?! Le lasciamo al potere della botta di culo, in virtù della loro veneranda età?! Cos’è? Una macabra applicazione della legge dei grandi numeri?! Mi vengono i brividi.

fotogramma, profondo rosso

dal web

“La Repubblica tutela la salute come fondamentale
diritto dell’individuo e interesse della collettività…”

(Art. 32 Cost.)