Un paio di gambe, per scoprire il mondo

aprile 29, 2012

Detto fra noi

(Anne Stevenson – UK)

(Jack Vettriano)


Non credere

che non lo sappia
che quando mi parli
la mano della tua mente
senza farsene accorgere
mi sfila le calze,
e si muove cieca e intraprendente
lungo la mia coscia.

Non credere
che non lo sappia
che lo sai
che tutto ciò che dico
è un indumento.


Tra le altre cose, scrivo. E sorrido, ancora.

aprile 25, 2012

Un giorno la volta
Accogli in petto
Lo stillicidio delle tue paure.
Le hai allattate sfranta,
dal capezzolo delle tue colpe.

Ma tu, tu non sei nata per redimerti
Bambina mia,
né pari vacca smunta e trista;
‘sì stacca dal tuo seno
Quel vitello ingrato

E alzati, non stare china
Né rinchiuderti ingiusta,
nello scrigno sordo delle tue spalle,
della tua schiena curva.

E’ schiena di donna,
vertigine esperta di seta nera:
che ti percorra profonda
che scenda saccente,
sulla fossetta sacra,
della tua Colonna Infame.

(Marianna)

(Photo by Luca, Piano B. Nettuno-RM )


I never felt this way before

aprile 12, 2012

Mi sono persa nel tuo abbraccio e mi sono ripresa gli anni.

Martedì è stata una giornata memorabile e sebbene io non sia brava a descrivere le cose belle che mi accadono, ho bisogno di tenere il ricordo qui su, a portata di mano. Buona settimana, la mia è un po’ di corsa, quindi vi bacio e vi lascio con un film che ho scoperto da  poco (ve l’ ho detto che la mia cultura cinematografica si ferma a Bridget Jones!), ma già mi piace tanto!

Ogni taglio, ogni cicatrice, ogni bruciatura, un umore o un tempo diverso.

Gli raccontai quale fu il primo, gli raccontai da cosa scaturì il secondo.

Me li ricordavo tutti e per la prima volta nella mia vita

mi sentii bella. Finalmente parte della terra.

Toccai il suolo e lui ricambiò il mio amore.

(monologo finale, dal film Secretary, 2002. )

Ps. La canzone è Chariots Rise, di Lizzie West.

Lei secondo me ricorda pure un po’  Tracy Chapman.

Buon ascolto!


Dei massimi sistemi

aprile 10, 2012

Quando non mi capita di tacere per gentilezza, allora capita perché so che quello che dico non verrebbe considerato, o verrebbe trattato male e io sono una che tiene ai propri pensieri. Non sono mai stata una di quelle persone indaffarate a farsi conoscere, a dire la propria a tutti i costi. Credo nella diversità, non credo negli idoli, nelle persone “una spanna sopra tutti”. Non esistono persone più profonde e meno profonde; non esistono “merde” contro “sensazionali”. Non credo nei “livelli”. Una volta mi dissero: “sei troppo profonda”. ‘azzo vuol dire? Siamo fatti a strati?! “Sono troppo profonda per te? Se ti faccio male, mi fermo!” La sagra dei luoghi comuni.  Non credo nelle classifiche, nei gruppi, né nelle categorie. Non credo nelle esagerazioni, nelle persone che sparano frasi ad effetto, solo per avere uno straccio di approvazione.  Diffido di parole sensazionali, diffido di espressioni tipo: “in assoluto è…”, diffido dei “geni”: “aaaaah! Quello è un genio è! E’ un ingegnere aerospaziale”. Poi scopri che si costruisce i modellini a casa, da quando la nonna da bambino gli regalò un aereoplanino telecomandato! Diffido delle persone geniali  e di coloro che si riconoscono in una categoria. Diffido ancora di più di chi faccia di tutto per rientrarci. No, scommetto che Tim Tribù e simili c’ hanno fatto grandi risultati con  il vostro bisogno di identificazione. Una persona che valga la pena  conoscere, ci sta stretta nelle categorie. Una persona che valga la pena  conoscere non somiglia a un’ altra che già scorrazza libera e felice sulla terra. Voglio dire, già ce l’ ho, che me ne faccio di un doppione? Perché avere per forza gli stessi gusti musicali, le stesse passioni, gli stessi interessi?! A un certo punto, vedi che si somigliano tutti, che parlano tutti nello stesso modo, che portano tutti lo stesso cappello. Fanno anche gli stessi gesti! Hanno le stesse caratteristiche! Diffido anche di chi spende tante parole per parlare di sé, di chi sale in piedi su una sedia e comincia a sparare sentenze. Diffido delle donne che si tirano fuori, sputando sentenze sulle donne. Io, al momento di recitare la poesia di Natale, ero più composta! Diffido anche di uomini che si tirano fuori, sputando sentenze sugli uomini. Diffido da chi si sente “diverso dagli altri”, come se fosse depositario dell’ ultimo barlume di meraviglia, rimasto nel mondo. Piantala di farti sciacquare le mutande dalla mamma e poi ne riparliamo!

Un’ amica mi ha fatto conoscere il video qui sotto.  Un saggio sul nostro bisogno di approvazione. Ah,  è inutile che vi tiriate fuori. Se siete permalosi piuttosto tacete, ma evitate di dire cose tipo “io non faccio così”: sarete discretamente e gentilmente accompagnati fuori, dal nostro George.


Tienimi con te

aprile 4, 2012

dal web, Jack Vettriano

Mani, tentacoli di speranze vane.
Cerco appiglio, ma non bastan parole.
Ora, subito, posami sulle tue gambe,
tienimi, trattienimi, dimmi di restare;

ch’ altro non chiedo
che un posto tra le tue cose,
al sicuro,
dall’ indifferenza del mondo.

Tienimi, dimmi che mi Vedi,
dimmi che non è vero,
che puoi fare a meno di me.

(Marianna)