Eros e…porno!

marzo 16, 2012

 Attenzione ai bambini, seguono disegni erotici.

dal web

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Sono di Francesco Hayez. Quello de Il Bacio di qualche post fa.

L’ artista, inutile dirlo, negli anni ’30 del 1800, ormai all’ apice del successo faceva scandalo.

Alternava esemplari dipinti impregnati di spirito patriottico (per curiosità: leggete pure qualche critica sul suo “Un leone e una tigre entro una gabbia con il ritratto del pittore”. E’ conservato a Milano, al Museo Poldi Pezzoli), con altri in cui dimostrava tutta la sua bravura e predisposizione nel rappresentare il nudo….e non si tratta di nudo maschile, reduce da gesta eroiche! E’ qui la novità! Parliamo del corpo della donna, senza idealizzarne le forme. Al naturale, in tutta la potenza della sua sensualità. Le sue figure erano carnali, vere, immaginabili, perché riproducevano esattamente le sue modelle. Tra i suoi lavori, gli esperti dicono che il nudo più sconvolgente rimane sicuramente la Venere che scherza con due colombe. Il committente era un conte trentino, che voleva una rappresentazione dal vero e senza veli della propria amante, Carlotta Chabert, allora definita “la più schifosa donna del volgo”. Il motivo? Era fuori da ogni canone. Reduci dal neoclassicismo, gli uomini del tempo dissero che aveva l’ aspetto di “due donne messe assieme” con “la metà sopra più scarna di quella di sotto”. Vogliamo vederla?! Ve la presento: Carlotta Chabert, una ballerina del tempo.

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Il professor Carlo Mazzocca non lesina chiarezza:

Fuori di parafrasi, l’ elemento che in pubblico sconvolse, ma in segreto incantò tutti,

fu il trionfante culo, da moderna Venere Calipigia,

che sembra uscire fuori dalla superficie del quadro proprio per scandalizzarci. 

La trovo una sintesi bellissima. Oggi un quadro del genere non dice nulla di nuovo, essendo noi abituati a molto altro, però sono sicura che a molti le parole “culo trionfante” possano risultare fastidiose. Io la chiamo ipocrisia. Andiamo avanti.

Era questa, dunque, la produzione di Hayez che più fece scandalo.

E i disegni allora?! Non erano certo per il pubblico! Erano un regalo che l’ artista fece alla sua modella preferita, Carolina Zucchi, che è stata sua amante per dieci anni, dal 1820 al 1830 circa. Hayez era sposato con una donna pratica e brava amministratrice dei proventi derivanti dall’ attività di pittore del marito. Carolina, invece, era bella giovane e spregiudicata, figlia della borghesia milanese. Il pittore la conobbe in casa del padre, il ragionier Zucchi. Le immagini di cui sopra sono solo alcuni dei diciannove bozzetti che lui aveva donato alla sua amante. Sono ricomparsi circa venti anni fa, tra i discendenti della famiglia Zucchi.

In quei disegni H. ha voluto ricordare cosa succedeva nel suo atelier tra lui e la modella. Un interprete di Hayez, descrive così, il suo laboratorio:

Una stanza non troppo grande, ingombra di varii leggii sui quali posavano i quadri che stava lavorando, ignude le pareti senza la solita impannata di disegni, di carte, di abbozzi, senza che v’ abbia attelata la consueta schiera di automi, di gessi, di cui sogliono i pittori a Roma popolare la casa. Hayez, dopo qualche schizzo, senza moltiplicare gli studi, le prove, pinge alla prima i suoi quadri, indi invia a chi li allogò, senza tenerne o disegni o ricordanze: è il genio che crea, né mai si volta indietro. 

“Si tratta di schizzi dal segno veloce e sicuro, dice Mazzocca, tracciati su fragili fogli di velina da una matita sempre affilata, potremmo dire  in erezione, senza staccare mai la punta dal foglio. Fatti per regalarli all’ amante, quei disegni rivelano vera complicità tra i due, fatta di un sesso raffinato, consumato ogni volta in un modo nuovo, proprio tra le pareti segrete dell’ atelier, in letti improvvisati, due cuscini su un cassone, una tavola posata su due cassette, un materasso buttato a terra, o una poltrona, tra l’ acuto e probabilmente eccitante sentore delle vernici”.

I fogli erotici di Hayez sono un prolungamento del Bacio. Ci fanno vedere fino a dove possono spingersi quei due corpi in piedi, stretti in un abbraccio travolgente. L’ amore per la sua modella, sta nel modo in cui lui la vede nella loro intimità. Non una creatura da proteggere,   da curare, o cui stare attenti; ma una femmina perfettamente padrona di sé, che tiene in pugno la situazione con la stessa decisione del maschio, prendendo anche lei l’ iniziativa. Giuseppe Rovani, grande critico di quegli anni ne disse: “Costui può far figli anche a novant’ anni!”

In sostanza, complicità. E’ un dono dal cielo, non una sorta di duro lavoro. Se c’ è, godetevela. La passione è un atto di libertà. Concludo queste chiacchiere su percorsi alternativi a quelli che di solito si percorrono sui libri di scuola, con le parole di Carmelo Bene, perché convinta che non c’ è modo migliore di rendere omaggio a un artista, se non con il suo stesso pensiero:

« … il porno si instaura dopo la morte del desiderio: morto sacrificato eros, rimane l’aldilà del desiderio.

Quando tu fai qualcosa al di là della voglia, la voglia della voglia, questo è il porno.

È una svogliatezza. […] il porno è il manque,

è quanto non è, è quanto ha superato se stesso, è quanto non ha voglia… »

Carmelo Bene, circa la differenza tra Eros e porno.


Quando creò te distesa sul letto

febbraio 13, 2012
Quando Dio creò l’ amore non ci ha aiutato molto

quando Dio creò i cani non ha aiutato molto i cani

quando Dio creò le piante fu una cosa nella norma
quando Dio creò l’odio ci ha dato una normale cosa utile
quando Dio creò Me creò Me
quando Dio creò la scimmia stava dormendo
quando creò la giraffa era ubriaco
quando creò i narcotici era su di giri
e quando creò il suicidio era a terra

Quando creò te distesa a letto
sapeva cosa stava facendo
era ubriaco e su di giri
e creò le montagne e il mare e il fuoco
allo stesso tempo

Ha fatto qualche errore
ma quando creò te distesa a letto
fece tutto il Suo Sacro Universo

(Charles Bukowski)

Poesia bellissima e domani, lo sappiamo tutti non fate finta di no,  è San Valentino. Pensavo che farebbe molto figo se spiegaste alla vostra innamorata, che la nota marca di cioccolatini ha preso l’ icona da “Il Bacio” di  Francesco Hayez. Qualcosa tipo: “Tieni cara, questi sono dei Baci per ricordarti quanto sia dolce il nostro amore, questa cosa gigante attaccata alla scatolina invece, è una sveglia che ho fatto fare appositamente dalla Perugina,  così tutte le mattine ti svegli pensando a noi e al nostro San Valentino 2012..ah e questi due che pomiciano sono Hayez co’ la tipa”

Si…dicevamo,  sarebbe altrettanto figo se  parlaste di quanto innumerevoli siano le citazioni a quest’ opera, da parte di altri artisti, più o meno noti.

Questo il simbolo vintage dei noti cioccolatini:

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Qui Il Bacio di Hayez:

Francesco Hayez, Il Bacio

E ora, guardate. Questa è un’ opera conservata a Milano, nella Pinacoteca di Brera (capito milanesi???). Aguzzate la vista e concentratevi sul piccolo quadro accanto al camino:

Gerolamo Induno, Triste Presentimento

Si, è proprio lui. E’  Il Bacio di Hayez. Purtroppo non ho trovato un particolare più grande, per farvelo vedere bene. Come potete notare, anche in pittura si fa uso di citazioni ed è divertente scoprirle! Un altro esempio, è Una triste novella, di Giuseppe Reina. Una giovane fanciulla è in piedi, poggiata a un tavolo. Tiene in mano un foglio e lo guarda con aria sconsolata: su quel foglio ci sono i due amanti, che si baciano in piedi contro le porte della notte (come direbbe qualcun altro). Comunque, l’ avrei messo volentieri, solo che fa parte di una collezione privata e non l’ ho trovato in rete.  Io ce l’ ho nel numero 14 della Piccola Biblioteca del Sole 24 Ore. Il piccolo volume è a cura di Fernando Mazzocca, ma non credo lo troverete, a meno che non l’ abbiate già, perché è stato stampato nel 2003. Va be’, per dire. A un certo punto, se vedete che la vostra lei comincia a grattarsi il sedere, passate all’ attacco! Potete scegliere due strade:

1) La ingolfate di Baci Perugina, tout court

2) Le raccontate della travolgente passione tra Hayez e una delle sue modelle. Sia mai si risvegli qualcosa anche in lei! E poi voglio dire, non siete curiosi di sapere da dove arrivi la forza, a quei tempi spregiudicata, del Bacio?! Per voi nel 1859 era proprio normale una scena del genere?! Non vi affascinano i dietro le quinte ?! A me tanto. Quindi, che lo vogliate o no, dedicherò un apposito post alla celata passione tra il pittore e la giovane fanciulla e vi parlerò  dei bellissimi disegni erotici (si, ho detto “bellissimi”), che lui le dedicava.  Questo per ricordare che non è vero che noi donne siamo esseri angelicati e santi.  Questo, ancora, per ribadire, che la “santità” non ha nulla a che fare con la chiusura mentale e le parole accorte, misurate.

Amatevi.

Amatevi in tutti i sensi.

Sarà il regalo più bello che potrete mai concedervi.